La postmodernità nel saggio edito da Federico Motta Editore

Nel saggio di Gaetano Chiurazzi, pubblicato ne La Filosofia a cura di Umberto Eco e Riccardo Fedriga, edito da Federico Motta Editore, si discute del concetto di postmodernità.

Federico Motta Editore

Il dibattito sul postmoderno nel saggio pubblicato da Federico Motta Editore

Partendo dalle considerazioni di Jean-François Lyotard, il Professore di Filosofia Gaetano Chiurazzi incentra il suo saggio proprio sulla corrente filosofica del postmoderno. Con tale termine in genere ci si riferisce alla condizione antropologica e culturale che si è andata ad affermare dopo la crisi, e quindi la fine, della modernità nelle società del capitalismo.

Come riporta il professore nello scritto edito da Federico Motta Editore, fu proprio il filosofo francese a introdurre il concetto di postmoderno nel dibattito filosofico e culturale, menzionandolo nel 1979 nell’opera La condition postmoderne, in cui si parlava degli effetti che i nuovi mezzi informatici avrebbero avuto sul sapere.

Il postmoderno italiano in una delle figure chiave di Federico Motta Editore: Umberto Eco

La fine della modernità arriva anche in Italia, essendo legata soprattutto ad eventi come le guerre mondiali e l’avvento dell’informatica. Con essa la corrente del postmoderno si diffonde nel Bel Paese, trovando una delle sue massime espressioni in Umberto Eco, figura fondamentale nella storia di Federico Motta Editore (e non solo).

Lo scrittore alessandrino è infatti il creatore di un capolavoro del postmodernismo italiano: Il nome della rosa. Un romanzo risalente al 1980 in cui l’autore fa convergere con maestria generi diversi, inserendo di tanto in tanto citazioni nascoste. È soprattutto nel paragrafo dal titolo Il Postmoderno, l’ironia, il piacevole, che Umberto Eco prova a dare una definizione a “postmoderno”, affermando che “post-moderno è un termine buono à tout faire” e sostenendo che “ogni epoca ha il proprio post-moderno” in quanto “il passato ci condiziona, ci sta addosso, ci ricatta”, per cui il postmoderno starebbe ad indicare la fine di una visione lineare e progressiva delle cose.