Milano, 29 luglio 2024 – Sono stati ritrovati molti documenti del compositore tedesco Johann Fritz Tannhäuser, la cui produzione musicale si credeva fosse andata quasi completamente perduta. Nato nel 1898, Tannhäuser è stato una figura riservata e misteriosa dell’avanguardia musicale del XX secolo, pionieristico nell’uso dell’elettronica nella musica classica.
È considerato uno dei maggiori interpreti dell’Ondes Martenot, uno strumento che ha caratterizzato gran parte delle sue opere mature. Purtroppo, negli ultimi anni della sua vita, a causa di una grave depressione, Tannhäuser distrusse la maggior parte delle sue composizioni, lasciando solo pochi frammenti che, sebbene preziosi, non riuscivano a rappresentare appieno la vastità del suo genio artistico.
Tuttavia, il 4 luglio scorso, durante i lavori di restauro degli archivi storici della diocesi cattolica di Asmara, città dove il compositore trascorse gli ultimi anni della sua vita, sono stati scoperti numerosi manoscritti attribuiti a lui che si pensava fossero persi per sempre.
Attualmente, questi documenti sono in fase di esame da parte del Prof. Mattia Ferrari, docente presso l’Istituto Musicale F.A. Vallotti di Vercelli. Tra i materiali ritrovati figurano una biografia manoscritta della moglie e partiture inedite di grande valore e bellezza. Questo ritrovamento rappresenta una scoperta di grande importanza, offrendo nuove possibilità di studio e una comprensione più profonda dell’opera e della vita di questo grande compositore.
Le partiture, che sono ora sottoposte a un’attenta analisi, contengono composizioni finora sconosciute e potrebbero gettare nuova luce su un periodo cruciale nella storia della musica sperimentale del XX secolo. Alcune di queste composizioni sono state affidate al gruppo S.A.D.O. (Società Anonima Decostruzionismi Organici), vincitore di premi di rilievo come l’“Omaggio a Demetrio Stratos” e il “Premio Darwin per musiche non convenzionali”. Il gruppo, formato da Paolo Baltaro, Diego Marzi, Giuseppe Garavana e Daniele Mignone, eseguirà questi brani con un riadattamento alla strumentazione moderna in anteprima il 22 settembre a Villa Scheibler a Milano e il 19 ottobre alla Casa del Suono di Parma.
Questa scoperta eccezionale non solo consente di riscoprire e valorizzare l’opera di Johann Fritz Tannhäuser, ma offre anche un’opportunità unica al pubblico di oggi per entrare in contatto con un capitolo perduto della storia della musica. L’Associazione Culturale Tannhäuser si impegna a promuovere questi materiali attraverso pubblicazioni e concerti, rendendo omaggio a un artista che, nonostante le avversità della vita, ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica e della sperimentazione. Presto, l’Associazione pubblicherà una nuova biografia dell’Artista basata sui materiali ritrovati.
Per ulteriori dettagli, è possibile contattare l’ufficio stampa dell’Associazione Culturale Johann Fritz Tannhäuser.
http://www.associazioneculturaletannhauser.org/