Studi sulle persone che hanno subito un lutto

La psicologa Novara, dottoressa Silvia Parisi, ci parla degli studi scientifici effettuati su persone che hanno subito un lutto.

Molte persone che vivono un lutto familiare richiedono un numero maggiore di visite mediche, ospedalizzazioni e farmaci. Aumentata suscettibilità alle malattie, più evidente negli anziani, nei maschi e in quanti non hanno un valido supporto sociale, può essere spiegata dalla riduzione delle difese immunitarie, la tendenza all’abuso di sostanze (in particolare alcool e nicotina) e dall’automedicazione con benzodiazepine.

I dati presenti in letteratura indicano che la perdita di una persona cara e seguita da un innalzamento del tasso di mortalità, fenomeno che risulta correlato con il sesso e con il tempo trascorso dall’evento. Nei maschi la mortalità è più elevata nel primo anno ed è causata da gesti autolesivi, patologie cardiovascolari e infezioni; nelle donne si evidenzia, invece, dal secondo anno ed è in relazione ad una minore attenzione per la propria salute e all’assunzione non controllata di farmaci. L’ampia area di sovrapposizione tra lutto e depressione motiva la ricerca di comuni correlati biologici, in particolare a livello del sistema immunitario ed endocrino delle caratteristiche elettroencefalografiche persone.

Il lutto, parimenti ad eventi stressanti fisici e psico-sociali, o causare una riduzione dell’immunocompetenza, che si estrinseca o la mancata diminuzione dei linfociti T e B, soprattutto nelle prime settimane successive all’evento.

Gli studi endocrinologici suggeriscono che il lutto e, più in generale, lo stress la separazione provocano l’attivazione adrenocorticale. I disturbi del sonno rappresenta uno dei sintomi più comuni e persistenti durante il lutto.

Le registrazioni elettroencefalografiche notturne, nei vedovi recenti, evidenziano alterazioni analoghe a quelle riscontrate nei pazienti depressi, con riduzione della latenza REM e del sonno profondo e aumento globale delle fasi REM.

Diversi fattori condizionano questa situazione:

  • età
  • sesso
  • classe sociale
  • reddito
  • razza
  • educazione
  • possibilità di sostentamento futuro
  • inizia la sintomi di stress
  • morte improvvisa o prevista
  • natura della malattia
  • percezioni supporto sociale
  • qualità della relazione affettiva
  • molteplici eventi vitali

Un problema particolare costituito dal lutto di bambini. Si è a lungo pensato che la morte di un genitore potesse causare comportamenti asociali nell’infanzia e nell’adolescenza e disturbi psichici nella vita adulta. In particolare, la perdita della madre prima di 11 anni è stata associata ad un maggior rischio di depressione e di attacchi di panico. Nei lavori più recenti, tuttavia, non è riscontrato un significativo aumento di patologie psichiatriche negli adulti che hanno subito un lutto da bambini.

 

Articolo scritto da: Dott.ssa Silvia Parisi, psicologa Novara