Claudio Descalzi sottolinea il valore del modello satellitare di Eni

Trovare il giusto equilibrio tra investimenti e rendimenti attraverso una strategia organizzativa e finanziaria unica: il valore del modello satellitare di Eni nelle parole dell’AD Claudio Descalzi.

Nel modello satellitare di Eni il valore di un approccio distintivo

L’AD Claudio Descalzi ne aveva sottolineato il valore anche lo scorso marzo in occasione della presentazione del Piano strategico 2024-2027: il modello satellitare implementato da Eni permette “di accelerare lo sviluppo dei nuovi business ad alto potenziale legati alla transizione energetica mantenendo la solidità che ci contraddistingue nelle attività tradizionali, anch’esse inserite in un comune percorso di decarbonizzazione”.

Tale approccio distintivo si basa sulla creazione di società indipendenti in grado di accedere al mercato dei capitali con una loro autonomia così da poter finanziare la propria crescita rivolgendosi a investitori specializzati: ogni azienda satellite, come ha evidenziato anche l’AD Claudio Descalzi in diverse occasioni, rimane parte integrante di Eni da cui può continuare a beneficiare di tecnologie, know-how e servizi.

Il modello satellitare, attraverso l’apertura a nuovi investimenti, consente di ridurre l’assorbimento di capitale necessario a sostenere i nuovi business, salvaguardando la remunerazione degli azionisti che continua a essere alimentata dal Free Cash Flow generato dalle attività tradizionali.

Le opportunità derivanti dallo sviluppo del modello satellitare

Il modello satellitare, ha ricordato anche l’AD Claudio Descalzi, è nato per rispondere alle sfide della transizione energetica che, per quanto irreversibile, deve essere sostenibile anche dal punto di vista finanziario. “I business legati alla transizione energetica rappresentano un’opportunità significativa e diventeranno sempre più rilevanti generando maggiore crescita per Eni, in termini di attività e di ritorni”, aveva spiegato l’AD Claudio Descalzi rimarcando come ognuno dei business legati alla transizione si configuri come “candidato ideale per il nostro modello satellitare, che consente di ridurre l’impegno finanziario per la crescita e di esplicitare il loro valore di mercato”.

Tra i satelliti Var Energi, Azule, entrambe attive nell’oil & gas, Plenitude (rinnovabili, retail e colonnine), Enilive (mobilità sostenibile), le due in fase di definizione (biochimica e CO2) a cui si aggiungono ulteriori operazioni: “Stiamo affrontando le sfide della transizione energetica con una strategia unica che, oltre a valorizzare le nostre capacità, crea valore e contemporaneamente risponde alla sicurezza energetica, alle esigenze di accessibilità e agli obiettivi di decarbonizzazione”.