Eliminare la carne dalla dieta, una affermazione che prima della attuale narrazione iniziata con la strategia dei lockdown era appannaggio di vegetariani e vegani.
Eliminare la carne ed ogni suo derivato era il mantra di chi aveva scelto per dieta o per convinzione personale di non mangiare più carne di alcun genere.
Adesso sembra che eliminare la carne dalla dieta sia diventata la nuova direttiva dei potenti del mondo che vedano negli allevamenti intensivi necessari alla attuale richiesta una potenziale minaccia alla sostenibilità del pianeta.
Certo per tutti quelli che non sono vegetariani o vegani è difficile immaginare una tavola dove le carni di vario genere non siano più presenti.
Secoli di tradizione hanno visto le carni essere il piatto più ambito in pranzi luculliani che si consumano oggi in ristoranti o durante appetitosi catering Firenze o di ogni altro luogo che faccia parte almeno della tradizione occidentale.
Non è semplice un cambio di paradigma di questo livello quando fino ad ieri la carne era il simbolo del benessere.
Una narrativa che è stata per molti anni alimentata dallo stesso mainstream che oggi ha cambiato radicalmente rotta sulla dieta e si convertito alla riduzione se non alla eliminazione di questo alimento che per noi è anche la fonte principale di proteine.
Ma al di là di una narrativa generale isterica e ben poco credibile che purtroppo non si limita a fare affermazioni contradditorie solo sulla questione della alimentazione proviamo a capire se realmente eliminare la carna possa essere di aiuto a creare un modello di vita sostenibile.
L’evidenza dei fatti è che oggi la produzione di carne è cresciuta in modo esponenziale senza alcun limite o controllo da parte di quelle stesse autorità che oggi la vogliono eliminare.
In questo possiamo sicuramente evidenziare una responsabilità gravissima dei governi, o di chi ne fa le veci, che hanno permesso metodi di allevamento che sono assolutamente privi dei più elementari codici etici.
Codici etici a cui una civiltà non dovrebbe mai rinunciare almeno nei confronti di ogni essere vivente presente sul pianeta.
Oggi forse ci troviamo ad un bivio che come sempre non sembra proporre vie di mezzo ragionevoli, anche se spesso il mainstream tende a promuovere le problematiche in modo drastico e ben al di là delle reali dimensioni del problema, come abbiamo potuto ben vedere anche quanto dichiarato in questo ultimo periodo.
Da questo cambio repentino di direttive da parte di detiene il reale potere si evince che ecologisti, vegetariani, ecc non erano affatto i pericolosi estremisti che sono stati dipinti dalla narrativa ufficiale per decenni.
Anzi da quanto emerge oggi erano forse molto più avanti e acuti di chi ha governato in modo schizzofrenico per decenni se non per secoli il nostro pianeta.