“Lavorare sull’idrogeno verde come sulla fusione nucleare è sensato perché abbiamo bisogno di energia, la tecnologia può ridurre i costi e migliorare l’utilizzo”: l’AD di Eni Claudio Descalzi interviene all’Online Talk “Idrogeno e Green Economy. Strategie, Investimenti e Tecnologia”.
Eni, il ruolo dell’idrogeno nel raggiungimento dei target di decarbonizzazione: l’approfondimento di Claudio Descalzi
Non si tratta di un’aspirazione, ma di un impegno sancito anche nel piano strategico: arrivare al 2050 alla completa decarbonizzazione di prodotti e attività di Eni. Lo ha sottolineato l’AD Claudio Descalzi, intervenuto lo scorso 25 marzo all’Online Talk su idrogeno e green economy promosso da Rcs Academy. Per raggiungere questo importante obiettivo, negli ultimi sette anni Eni ha sviluppato tecnologie “che sono al 95% proprietarie” e avviato una serie di progetti tra cui “la trasformazione radicale della raffinazione che diventa bio che non ha bisogno di petrolio ma ha bisogno di idrogeno”. Eni, come ha ricordato l’AD, è impegnata fortemente anche sul fronte dell’economia circolare “che va dai rifiuti urbani organici a quelli inorganici, le plastiche, trasformate in idrogeno, nelle rinnovabili e nella cattura della CO2”. Secondo Claudio Descalzi è impensabile infatti portare avanti “una transizione energetica senza la cattura della CO2”.
Claudio Descalzi all’Online Talk di Rcs Academy: Eni è già il primo produttore e primo utilizzatore di idrogeno
“Dal punto di vista energetico dobbiamo essere ottimisti e realisti e considerare tutte le fonti”, ha spiegato l’AD di Eni Claudio Descalzi nel suo intervento all’evento trasmesso in diretta sul sito del “Corriere della Sera”: “Lavorare sull’idrogeno verde come sulla fusione nucleare è sensato perché abbiamo bisogno di energia, la tecnologia può ridurre i costi e migliorare l’utilizzo”.
L’AD ha fatto notare inoltre come nel mondo ci siano aree che hanno bisogno di usare energia a basso costo: “Il carbone ci ha messo 60-70 anni per coprire il 50% del mondo energetico, abbiamo bisogno di introdurre sempre nuovi vettori energetici per complementare e andare verso prodotti sempre più puliti, il problema è che abbiamo poco tempo davanti a noi”.
Eni è già “il primo produttore e primo utilizzatore di idrogeno”: in merito Claudio Descalzi ha rimarcato come il mercato a livello mondiale sia di 75 milioni di tonnellate “ma il 50% è per la raffinazione e la restante parte per la chimica”.