Risparmio gestito, nonostante il Covid l’Italia registra numeri record

Siamo un popolo di grandi risparmiatori, mentre siamo poco propensi ad investire. Ma questa apparente avversione al rischio (acuita dalla crisi pandemica, che ha spinto in alto il nostro spirito cauto) non ha impedito agli italiani di foraggiare l’industria del risparmio gestito, che nel 2020 ha toccato nuovi record.

Vola il risparmio gestito

I numeri della raccolta complessiva che c’è stata nel 2020 sono ottimi, tanto che il valore totale del patrimonio gestito è salito a 2.421,5 miliardi. Si tratta di un nuovo record secondo Assogestioni, l’associazione che coinvolge gli attori del settore.
Il dato è diviso quasi equamente tra investimenti nelle gestioni di portafoglio e impieghi nelle gestioni collettive.

Raccolta e preferenze

La raccolta netta è aumentata di 30,2 miliardi, in grandissima parte indirizzata verso i fondi aperti (dove è stato toccato un nuovo record dal 2017).
Le preferenza degli investitori si indirizzano ancora verso il mercato azionario (+18,8 miliardi), che supera la somma di quello destinato invece al comparto obbligazionario (+9,4 miliardi) e quello bilanciati (+8,1 miliardi).

Volumi e gestori al top

Per quanto riguarda i dati relativi al trading con volumi, il gestore più attivo è stata Intesa Sanpaolo, con 6,6 miliardi. Sul podio ci sono anche Poste Italiane (oltre 5,9 miliardi) e Schroders (oltre 4,5 miliardi).
Il dato in controtendenza è quello di Generali, che ha registrato 29,7 miliardi di euro di deflussi, che però non è un dato reale bensì il risultato di una operazione di semplificazione amministrativa.

Maggiore importanza alla sostenibilità

Una cosa molto interessante, è che il settore del risparmio gestito ha puntato forte sulla “sostenibilità”. Non è solo un claim utilizzato dagli uffici marketing delle case d’investimento, ma un’evidenza empirica che emerge con forza. Il momentum di questo fattore è senza dubbio un’asse portante del nuovo spirito che anima i mercati. Secondo una convinzione quasi unanime, si tratta di un trend destinato a durare, alimentato dalla spinta del settore energie alternative.