Utero in affitto, Rizzo a Vendola: “Calpesta la dignità della donna”

“Una cosa sono i diritti, un’altra sono i desideri. Da sempre sono stato per la piena attribuzione dei diritti di tutti. Per cui sono per il riconoscimento delle coppie omosessuali. Ma il dare diritti a tutti non significa negarli a qualcuno. E con l’utero in affitto li si nega a un bambino che nasce, mentre si calpesta la dignità della donna che lo ha portato in grembo  per nove mesi e lo ha partorito.

La compravendita di un bambino la chiamano ‘maternità surrogata’, ma resta la mercificazione di un essere umano. L’utero in affitto è innanzitutto una questione di classe, tra ricchi e poveri: l’utero è sempre quello di una donna disagiata, una ‘madama’ dell’alta borghesia mai affitterà il suo. Se da comunista mi ribello a ogni sfruttamento del lavoro umano e della mercificazione, mi ribolle il sangue ancora di più se penso alla tratta di un bambino e alla dignità calpestata di una donna povera. Dato che si tratta di una ‘merce’, se il bambino prenotato e pagato risulta disabile che succede? Viene restituito? Sostituito con un altro articolo perfetto? Stiamo parlando di cataloghi da cui vengono scelte le caratteristiche del bimbo: alto, biondo, sano… Siamo già all’eugenetica, faremmo felicissimo il dottor Mengele.

La vicenda non riguarda solo le coppie omosessuali. Se stiamo parlando di una donna ricca che, per non ‘sciupare’ il proprio corpo con una gravidanza, affitterà una donna povera perché contenga il suo ovulo e gli spermatozoi del marito. Siamo alla mostruosità umana. E il fatto che a sinistra la quasi totalità dei dirigenti politici voglia obbligare il nostro popolo ad accettare queste idee mi fa dire che io, in quanto comunista, non sono più di sinistra.

Un conto è se una donna muore durante il parto: anche qui avremo un orfano, ma è appunto una disgrazia. Perché dobbiamo procurarla noi? Far sì che inizi la sua vita in questo modo terribile? Molti regolamenti comunali vietano l’acquisto di cani prima dei tre mesi di vita, per non separarli dalla madre: vale per i cani e non per gli uomini? Capisco il desiderio delle coppie omosessuali, ma non è accettabile. Non solo delle coppie omosessuali, anche di quelle eterosessuali che si affidano a questa pratica… Rendere questo abominio ‘reato universale’, punibile in Italia anche se operato all’estero, sarebbe la soluzione: così avviene per i reati di terrorismo o di pedofilia. Senza alcun dubbio”. Lo scrive sul suo profilo Facebook Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista.