Prezzi del petrolio, il Brent esce meglio dalle recenti montagne russe

Se c’è un settore che più di ogni altro ha riflettuto il caos provocato dalla pandemia, quello è il settore del petrolio. I prezzi dell’oro nero hanno viaggiato come impazziti, tanto che il WTI (il petrolio texano) è arrivato al prezzo negativo di 37 dollari. In pratica vi avrebbero pagato per tenervi un barile dentro casa, perché di spazio per stoccarli non ce n’è più.

Il lockdown e il prezzo del petrolio

prezzo del petrolio

Le misure di lockdown hanno fatto sballare un mercato, quello petrolifero, che già da anni soffre di un surplus cronico di offerta. L’OPEC, ovvero il cartello dei produttori, ha fatto di tutto per riequilibrare un po’ le cose. Ma nessuno si sarebbe mai immaginato un shock come quello della pandemia. Con il blocco di diverse settimane di ogni attività produttiva, la richiesta di petrolio è precipitata. Si parla di un calo di circa 30 milioni di barili al giorno. I produttori si sono trovati così a estrarre l’oro nero, senza avere nessuno a cui venderlo. Così si sono accumulati ordine limite e il prezzo è crollato.

Le reazioni diverse di WTI e Brent

C’è una cosa interessante però da sottolineare. I benchmark petroliferi sono due, ovvero Brent (quello del Mare del Nord) e il WTI (americano). Il primo ha reagito molto meglio del secondo. E’ parso senza dubbio più solido del collega americano. Ha sofferto molto meno la volatilità del mercato. Inoltre il contango del brent è più basso rispetto al WTI, e poi la ripresa sembra anche più sostenibile per il brent che non per il WTI.

NB. Il contango è quella situazione di mercato dove il prezzo spot è inferiore rispetto ai prezzi futuri, impliciti nei corrispondenti contratti futures.

I precedenti

Alcuni analisti hanno evidenziato che negli ultimi quattro periodi in cui i prezzi del petrolio sono crollati e poi risaliti, il brent ha generalmente sovraperformato il WTI. Questo succede perché è inevitabile che in scenari in cui il mercato è avvolto dentro le fitte nuvole ichimoku, l’OPEC si attivi per riequilibrare i mercati. Lo ha fatto anche stavolta, accordandosi su taglio per 9,7 milioni di barili al girono. I membri OPEC usano il Brent, e non il WTI, come parametro di riferimento. Questo fa sì che proprio il prezzo del petrolio del mare del Nord sia più reattivo rispetto al WTI. A lungo andare le cose si riequilibrano.