Business della famiglia Agnelli: ora anche i metalli

Il nome degli Agnelli rimarrà indissolubilmente legato al business automobilistico. Tuttavia nell’ultimo anno è cominciata una virata importante che ha portato la Exor, famosa holding della dinastia italiana, ad espandersi nel settore minerario e in special modo aurifero.

La diversificazione del business di Exor

Non c’è più quindi soltanto Fiat Chrysler, oppure il negoziato con Peugeot o i programmi riguardo la storica casa di Maranello, la Ferrari. Oggi al centro dell’attenzione della galassia Agnelli ci sono pure aziende come la Sibanye-Lonmin, secondo operatore mondiale di miniere di oro, platino e palladio. Ma la diversificazione strategica del proprio business è avvenuta in almeno altre 5 società specializzate nella estrazione di preziosi. In special modo questo è avvenuto in Sud Africa e del Canada. E’ lì che la Exor si è dedicata allo shopping di quote azionarie nei gruppi minerari.

La cassaforte di famiglia si è aperta a inizio dell’anno scorso, sia pure lontano dai clamori sui media internazionali. Gli acquisti sono stati effettuati tramite il fondo Exor Investments LLP, per un controvalore di circa 500 milioni di dollari.

Soldi che sono serviti a comprare la Sibanye e quote nel gruppo Armony Gold, nella New Gold, in Nova Gold, nella Cameco e nella Vaneck. Peraltro si tratta di un business ancora in corso sulle principali Borse mondiali, dal Nasdaq al London Stock Exchange fino al listino sudafricano.

I motivi dietro queste operazioni di business della famiglia Agnelli

Ma cosa c’è di così interessante nell’oro, nel palladio e in altri metalli? Si potrebbe pensare a un interesse speculativo. Chi conosce l’indicatore ADX come funziona potrà vedere fasi di accumulazione su questi metalli. Ma da solo questo non giustifica uno spiegamento di risorse così importante. Il motivo per cui soprattutto il palladio e il platino sono al centro dell’interesse di Exor, riguarda la loro importanza ai fini industriali. Si tratta infatti di metalli che dovrebbero trovare sempre più impiego nell’industria automobilistica, e in particolare nella produzione di batterie per veicoli elettrici per il palladio e di materiale base delle marmitte catalitiche per il platino.

Non è un caso che dalla fine del 2018, i metalli preziosi sono entrati nel mirino dei altri grandi investitori internazionali. Le posizioni aperte su molti di questi prodotti evidenziano delle figure di continuazione rialziste, perché denotano anche una caratteristica difensiva rispetto alle turbolenze che ci sono sul mercato dei tassi e delle valute. Nel frattempo questi metalli continuano inesorabilmente a salire, e assieme a loro anche il valore del portafoglio di Exor.