Perché i denti si muovono?

Vi è capitato di avere la sensazione che i denti si muovano durante la masticazione? Oppure, passandoci la lingua sopra vi sembra che questi non siano ben saldi? Potrebbe non essere solo una sensazione ma un vero e proprio sintomo di una situazione più importante da non sottovalutare.

La mobilità dentale può essere una conseguenza di un problema non facile da risolvere, per cui nel caso si presenti questa sensazione, bisogna subito recarsi dal dentista e accertarsi delle cause.

Quali sono le cause principali della mobilità dei denti?

La parodontite potrebbe essere la causa del problema. Questa patologia riguarda un’infiammazione polimicrobica che si sviluppa silentemente, per cui viene del tutto sottovalutata.

L’infiammazione batterica che sta alla base della parodontite è causata da una scarsa igiene orale, infatti, la placca e il tartaro non rimossi in modo adeguato, causano la formazione delle tasche parodontali, col passare del tempo si può sviluppare l’infezione, che aggravandosi porta i colletti dentali a scoprirsi e le ossa a riassorbirsi.

Intervenire tempestivamente è importante

In questo caso è fondamentale intervenire al presentarsi del problema ma soprattutto affidarsi a degli esperti del settore. IMPLANTOMAT è un gruppo leader con a capo la M.G. HOLDING SRL, che gestisce ogni singolo aspetto senza affidare il concessione il proprio marchio di franchising.

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I gradi della mobilità dei denti

I denti si muovono secondo tre gradi:

  • Primo grado: con la sollecitazione del dente si ha fino a millimetro di oscillazione;
  • Secondo grado: con la sollecitazione del dente si ha fino a due millimetri di oscillazione;
  • Terzo grado: il dente fa movimenti anche verticali.

Se un dente ha una mobilità anche verticale, perde la sua stabilità e non svolge più le sue funzioni, per cui, nella maggior parte dei casi, se ne consiglia la rimozione.

Per questo motivo è importante prestare attenzione alla mobilità dei denti e intervenire tempestivamente per limitare e contenere il problema.

Anche l’alitosi e le gengive che sanguinano sono altri sintomi della parodontite; curare questa patologia è possibile anche con interventi non invasivi come la terapia laser assistita con microscopio operatorio che permette di lavorare all’interno della bocca, ripristinando il suo stato di salute.

Con questo sistema è possibile combattere ed eliminare l’infezione evitando di perdere i denti e ricorrere a interventi troppo invasivi come gli impianti dentali.

Ricordate sempre che un controllo periodico e una buona e accurata pulizia dei denti eseguita da personale specializzato possono prevenire problemi provocati dalla malattia parodontale ed evitare il rischio di perdere i denti e avere problemi durante la masticazione.

La perdita dei denti costringe a interventi invasivi che comprendono l’installazione di protesi dentali fisse e mobili, a seconda dei casi.