Fondo pensione e pac a confronto: punti in comune e differenze

Sono sempre più numerose le persone, lavoratori e non, che hanno scelto di attivare un fondo pensione per cercare di compensare le mancanze del sistema previdenziale italiano e cercare di garantirsi un futuro economicamente stabile e dignitoso con una pensione integrativa.

Esistono diverse tipologie di fondi pensione, alcuni non accessibile a tutti ma solo a particolari categorie di lavoratori.

Fra le proposte di mercato è possibile individuare infatti alcune macrocategorie corrispondenti a fondi definiti APERTI, CHIUSI o NEGOZIABILI o fondi PIP( i piani individuali pensionistici ).

Ogni fondo ha ovviamente diversi costi e un diverso rendimento nel tempo.

PAC: cos’è il Piano di Accumulo Capitale

In quest’ottica è bene fare chiarezza su alcuni termini tecnici che non di rado anche in tv vengono usati impropriamente generando confusione in chi non è esperto nel settore previdenza. Il piano di accumulo capitale, indicato spesso con l’acronimo PAC, appartiene alla categoria dei fondi comuni di investimento.

Si tratta di una forma di investimento rateale dove ci si impegna a versare un determinato importo a cadenza stabilita. Permette in questo modo un risparmio nel tempo grazie all’accantonamento di somme di denaro.

Fondo pensione e PAC: differenze e punti in comune

Una volta definiti a grandi linee le due forme di risparmio può essere utile approfondire quali sono le differenze o le similarità delle due tipologie in modo da poter eventualmente scegliere la forma di risparmio più vicina alle proprie esigenze.

Sicuramente la prima differenza da notare è la tassazione che lo stato italiano applica sul fondo integrativo di pensione o sul pac. La differenza è notevole perché il titolare di un fondo pensionistico integrativo è agevolato, potendo infatti detrarre fino ad un massimo di 5.164,57€ annui mentre chi decide di investire in un fondo comune di investimento come il PAC, non potrà usufruire di nessuna agevolazione fiscale.

Simile invece è l’aspetto che riguarda la somma investita o maturata nel tempo. Per entrambe le forme di risparmio non c’è un vincolo ferreo, gli importi versati e\o le eventuali somme maturate possono essere infatti disinvestite in ogni momento se si sceglie di investire in un PAC.

Potranno invece essere riscattate solo in particolari ed importanti casistiche se si è scelto di attivare un fondo integrativo di pensione.

Rimane infine da evidenziare che quanto versato dal soggetto su un fondo pensione non potrà essere oggetto di pignoramento o di sequestro in nessun caso, cosa invece applicabile a quanto investito in un piano di accumulo capitale.

Alla luce di questa premessa quindi ben si comprende perché in molti optino per il fondo pensione.