Durante le attività di posizionamento siti web tramite la link building o la link earning, può accadere che si riceva un collegamento da un sito web che contiene il tag nofollow; in questo caso il travaso di link juice viene neutralizzato.
Di norma, quando riceviamo un link esterno di tipo follow, con esso viene trasferita una certa quantità di reputazione dal sito internet di partenza, che viene comunemente chiamata link juice.
In linea di principio più il sito di origine è di qualità, più link juice viene trasferita al sito internet di destinazione.
Google, nella sua pagina di supporto su questo argomento, consiglia di utilizzare il tag nofollow nei seguenti casi:
- contenuti non attendibili: rappresentano i collegamenti verso pagine o siti web di cui non puoi o non vuoi garantire la qualità
- link a pagamento: le linee guida di utilizzo dei motori di ricerca richiedono che i collegamenti a pagamento vengano segnalati esplicitamente tramite il tag nofollow
- determinazione della priorità di scansione: tramite l’attributo nofollow possiamo invitare Googlebot a non seguire determinati collegamenti, lasciando spazio per la scansione di altri contenuti del sito internet che invece devono essere inclusi nell’indice del motore di ricerca
Ai fini del posizionamento su Google è necessario considerare che l’utilizzo dell’attributo nofollow non è per forza di cose un evento negativo, perché i collegamenti nofollow ci danno comunque l’opportunità di:
- far circolare il nostro nome (ed migliorare la brand awareness)
- ottenere citazioni al proprio sito internet
- ottenere traffico grazie agli utenti che seguiranno il collegamento ipertestuale
Inoltre ricevere un certo numero di collegamenti nofollow fornisce un tocco di naturalezza al nostro profilo di backlink: per Google suonerebbe infatti strano trovare un sito internet con il 100% di collegamenti follow, non credete?