Banche centrali della Thailandia guida gli acquisti del 2021 con ben 90 tonnellate di lingotti d’oro, dietro a questa ci sono le banche centrali di Ungheria con 62 tonnellate acquistate.
Anche Brasile, India, Turchia e Polonia figurano tra i più importanti compratori del prezioso metallo giallo.
Da questi paesi si evince che a sostenere la quotazione oro in questo momento sono le banche centrali dei paesi emergenti economicamente.
Altro discorso riguarda le istituzioni bancarie di rilevanza enorme che hanno optato per una politica di mantenimento delle riserve d’oro, avendo ormai raggiunto quote più che soddisfacenti per quanto riguarda le riserve auree.
Investire in oro fisico non è comunque solo appannaggio delle grandi banche o di importanti gruppi finanziari internazionali. Sono tantissimi e cresce sempre di più il numero di piccoli investitori e risparmiatori che acquistano oro lingotti o monete, in quanto questi sono rivendibili direttamente ad un compro oro e di ogni altro dove senza necessità di intermediari.
Ma cosa attira così tanto i governi internazionali verso gli acquisti d’oro, al di là del suo ruolo di bene rifugio salva vita in qualsiasi situazione economica globale, anche la più drammatica.
Esiste anche un’altra ragione che determina l’interesse verso il prezioso metallo giallo da parte dei governi.
La nuova normativa di Basilea 3 darà un rating molto minore a tutti quegli investimenti che non hanno copertura economica presso le banche.
Questo visto sotto l’ottica dell’oro sta a significare che investimenti in oro fisico verranno considerati sicuri mentre ciò non accadrà con gli etf compresi quelli aurei che si basano sull’andamento del prezzo oro.
In merito a questo sarà fondamentale per una banca puntare su un asset solido che li permetta di avere stabilità e credibilità internazionale.
Oltre a questo le riserve auree delle banche centrali saranno funzionali agli istituti di credito di avere la liquidità necessaria per stabilizzare investimenti più a rischio come gli etf.