In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha spiegato come fonti rinnovabili ed economia circolare rappresentino i capisaldi della riconversione verde di Eni.
Claudio Descalzi, il punto sugli obiettivi sostenibili di Eni
“Il futuro è già oggi: la capacità di cambiare di questi tempi è uno degli attributi più importanti, perché non ci sono più i cicli lunghi ed essendoci dei cicli brevi la flessibilità diventa essenziale”: a dirlo è Claudio Descalzi, AD di Eni, intervenuto il 5 giugno nel corso della maratona online su Pianeta 2020 del Corriere, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente. Con energie rinnovabili ed economia circolare al centro della strategia del Gruppo, Eni punta a portare a completamento la transizione verde avviata nel 2014 da Claudio Descalzi: “Il punto cruciale della nostra trasformazione è arrivare a offrire dei prodotti completamente decarbonizzati, per poi venderli attraverso il nostro ramo commerciale”, ha spiegato l’AD, aggiungendo che “abbiamo più di nove milioni di clienti contrattualizzati sulla parte gas, elettricità e servizi, oltre a tutti quelli non contrattualizzati che accedono alla nostra distribuzione di carburanti”. Non solo: la sfida green affrontata da Eni prevede l’obiettivo di azzerare entro il 2040 le emissioni nette di gas serra, sia di tipo diretto che indiretto, insieme al taglio dell’80% delle emissioni nette di gas serra sull’intero ciclo di vita dei prodotti energetici, un obiettivo sostenibile che il Gruppo prevede di raggiungere entro il 2050.
Claudio Descalzi, il ruolo dell’innovazione nella sostenibilità energetica
L’intervento di Claudio Descalzi ha toccato poi il tema dell’attuale situazione di crisi generata dall’emergenza Covid-19, per cui l’AD ha sottolineato la rilevanza che la capacità di cambiare e rinnovarsi riveste in momenti storici sfavorevoli: “Noi siamo sopravvissuti proprio perché siamo stati flessibili e abbiamo cambiato in tempo le nostre piattaforme di trasformazione”, ha spiegato, aggiungendo che le bioraffinerie di Eni abbiano rappresentato la parte di raffinazione più resistente durante il periodo di crisi, garantendo buoni risultati per il Gruppo. In quanto alla capacità di innovazione, l’AD ha dichiarato che “se non avessimo fatto questa trasformazione, avremmo avuto delle perdite superiori”, ed ha precisato che Eni è stata l’unica ad aver attuato tale trasformazione. Ma la riconversione verde del Gruppo prevede ulteriori passi all’insegna della sostenibilità e dell’economia circolare: nel corso dell’evento, infatti, l’AD ha spiegato che è prevista la costruzione di sei impianti di trasformazione di rifiuti organici da circa 600mila tonnellate all’anno, e impianti per la trasformazione delle plastiche, ognuno dei quali con una capacità di circa 200mila tonnellate annuali. La svolta sostenibile, come sottolineato da Claudio Descalzi, è stata avviata già prima dell’Accordo di Parigi sul clima (2015), grazie a una visione improntata sull’accelerazione verso sostenibilità, energie rinnovabili ed economia circolare.