Dalla panchina alla lettura espressiva

Una panchina. In viale Buoncammino di spalle alla strada. E la vista di tutta Cagliari dinanzi a sé. Un libro, una parte di noi contenuta in quelle pagine. 

Mille brividi che attraversano una mente sensibile. Tante emozioni che necessitano di essere espresse. Che sia giorno o notte, che piova o ci sia il sole, i nostri occhi e la nostra voce cercano qualcosa e qualcuno a cui comunicare quale passaggio della nostra vita ci sta raccontando la pagina. Un desiderio di esternare se stessi che richiede una capacità di chiarezza ma, allo stesso tempo, una lettura espressiva che dia alla voce un’intensità  adeguata alla distanza e allo stato dell’ascoltatore e il cui tono deve essere conforme al messaggio da comunicare. 

Come trasmettere tante sensazioni suscitate da dei semplici caratteri stampati su un foglio di carta? Le parole chiave necessitano di maggiore attenzione, la punteggiatura simboleggia i nostri respiri. Queste sfumature acquistano un senso solo con la lettura ad alta voce, la quale richiede quindi una conoscenza specifica della lingua della scrittura, dell’interpunzione, del vocabolario, e di tutte quelle informazioni relative al contesto in cui lo scrittore ha pensato quelle parole e alla vita dello scrittore stesso. Leggere ad alta voce è un’abilità utile non solo a chi ha la passione per la lettura ma per chiunque voglia comunicare qualcosa. E, siccome l’essere umano è per sua natura socievole, ha bisogno di comunicare. Si può imparare a farlo nel modo corretto e soprattutto efficace attraverso dei laboratori e corsi di lettura espressiva, che mirano a conoscere se stessi attraverso parole lette ad altri.