Gas naturale, il mercato è in fermento: clima rigido e prezzi in rialzo

Il freddo invernale comincia a farsi sentire, e con esso si impenna la domanda di gas naturale. Ma è soprattutto la notizia di un inverno che in molte zone del globo potrebbe essere assai rigido, ad avere provocato un balzo dei prezzi fino ai massimi dal 2014.

L’impennata del gas naturale

L’esplosione delle quotazioni è cominciata a inizio novembre, quando il gas naturale è schizzato di oltre il 10% soltanto nella giornata di mercoledì 14.

E’ successo che soprattutto le previsioni negli Stati Uniti hanno gettato il mercato nel panico. L’arrivo di un clima eccezionalmente freddo ha infatti acceso la corsa al gas naturale.

Il mercato dei futures ha vissuto così giornate da brivido, con picchi eccezionali di volatilità e prezzi in aumento del 35% dall’inizio del mese. Tanto i piccoli investitori quando gli hedge funds sono stati presi in contropiede da questi rialzi improvvisi, e si sono affrettati a coprire tutte le posizioni corte in essere con la classica strategia breakout trading pullback.

Domanda e offerta

Il timore è chiaramente quello di una capacità produttiva non in grado di soddisfare l’intera domanda. Va infatti ricordato che in questo periodo le scorte di questo combustibile sono basse (gli ultimi dati dicono che sono il 15% inferiori rispetto allo scorso anno).

Inoltre una fortissima accelerazione ai consumi è giunta dalla Cina, che ha incrementato la richiesta di gas naturale per ridurre l’inquinamento nel paese. E i dati lo evidenziano: la Cina ha infatti superato il Giappone come il più grande importatore di gas naturale del mondo.

Questo mix di fattori ha provocato il picco dei prezzi dell’ultimo periodo (basta prendere una qualunque piattaforma trading demo gratuita per vederlo sui grafici). Tuttavia, i fattori climatici temporanei soltanto nel breve periodo possono incidere sui prezzi.

Nel prossimo futuro conterà più che altro l’equilibrio domanda/offerta, e al momento non c’è dubbio che la produzione di gas naturale è forte e lascia pensare che, nel medio termine, il mercato disponga di forniture sufficienti.