Di fronte a una situazione grave come un emorragia, può essere sufficiente un intervento di primo soccorso per garantire al ferito la sopravvivenza.
Le emorragie esterne possono distinguersi in due tipi:
- emorragie esterne venose;
- emorragie esterne arteriose.
Vediamo come comportarsi in entrambi i casi:
Emorragie esterne venose
La caratteristica delle vene è quella di essere percorse da un flusso sanguigno molto lento e con pressione quasi nulla. Dal vaso reciso la fuoriuscita del sangue sarà lenta, costante, caratterizzata da uno spandimento in tutte le direzioni.
Innanzitutto bisogna accertarsi che sulla ferita non siano presenti dei corpi estranei. Una volta liberata la ferita, è necessario tamponarla attraverso garze sterili, oppure, in mancanza di esse, con panni puliti, premendo direttamente con entrambe le mani.
Se non sono presenti fratture, si può sollevare l’arto colpito al di sopra del corpo, in modo di rallentare la fuoriuscita del sangue, favorendone il deflusso verso la radice dell’arto e scaricando così più rapidamente la vena.
Porre poi il ferito in posizione supina, per prevenire le conseguenze di un possibile shock, e coprirlo sempre mantenendo l’arto ferito rialzato e bene in vista.
Emorragie esterne arteriose
L’emorragia arteriosa è caratterizzata da una fuoriuscita a zampillo, sincronizzata con il battito cardiaco.
Questo tipo di emorragie non può essere tamponato con la sola serie di manovre descritte per le emorragie venose.
Quando viene recisa un’arteria, qualunque sia il suo calibro, è fondamentale arrestare il flusso del sangue al suo interno. A questo scopo non bisogna mai utilizzare un laccio emostatico, che danneggerebbe sia i tessuti che i vasi, ma si devono conoscere i punti del corpo dove le arterie sono più superficiali e passano in vicinanza di un piano osseo contro cui si potrà comprimerle dall’esterno, interrompendo così il passaggio del sangue.
Tali punti di compressione sono sempre posti tra il cuore e la ferita e ognuno di essi deve essere utilizzato per una precisa zona di emorragia:
- Le ferite dell’avambraccio e della mano vanno tamponate con una compressione dell’arteria omerale del braccio.
- Le ferite del braccio con una compressione dell’arteria ascellare nel cavo ascellare.
- Le ferite alla coscia con una compressione dell’arteria femorale all’inguine.
- Le ferite alla gamba e al piede con una compressione all’arteria poplitea nel cavo del ginocchio.
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