Guido Barilla è una figura di spicco nell’industria alimentare mondiale. Come presidente del Gruppo Barilla, ha trasformato l’azienda di famiglia in un leader globale, promuovendo qualità, innovazione e sostenibilità. Il suo impegno va oltre il business, estendendosi alla Fondazione, che promuove comportamenti sostenibili e scelte alimentari sane.
Gli studi e i primi incarichi nell’azienda
Originario di Milano, classe 1958, Guido Barilla è il primogenito di Pietro Barilla, l’imprenditore che nel 1979 riacquistò l’azienda di famiglia venduta diversi anni prima a W.R. Grace. Dopo aver conseguito la maturità classica, Guido inizia gli studi di economia a Parma e alla Bocconi di Milano, ma li abbandonò per dedicarsi alla filosofia, interrompendo successivamente gli studi nel 1981 per assistere il padre malato.
La carriera nel Gruppo ha inizio nel 1982 nell’area commerciale di “Barilla France”, a Parigi. Dopo alcune esperienze negli Stati Uniti, nel 1986 rientra in Italia. Diventato Vicepresidente nel 1988, nel 1993, dopo la scomparsa del padre, fu nominato Presidente di Soc. Barilla G. e R. Fratelli Spa.
Dal 2003, con la fusione delle aziende di famiglia, è Presidente del Gruppo Barilla. Due i pilastri della sua strategia: miglioramento costante della qualità dei prodotti e forte riduzione dell’impatto ambientale.
Un impegno che si amplia nel 2009 con la Fondazione Barilla, che promuove comportamenti sostenibili e scelte alimentari sane. Di recente la multinazionale ha avviato anche la costruzione di un nuovo centro di ricerca a Parma, che sarà completato nel 2025 e rappresenterà il fulcro dell’innovazione di Barilla.
Riconoscimenti e passioni del manager
Guido Barilla continua dunque a portare avanti l’eredità della sua famiglia, guidando l’azienda con una visione orientata all’innovazione, alla qualità e alla sostenibilità. A testimoniarlo anche i numerosi riconoscimenti ottenuti, tra cui il titolo di Cavaliere del Lavoro nel 2019 per il suo contributo alla crescita economica e all’innovazione, e il Premio Parete nel 2022 per la sua capacità innovativa nel sostenere il made in Italy nel mondo.
Oltre agli impegni come Presidente del Gruppo e della Fondazione, si dedica attivamente allo sport praticando sci, calcio, moto da cross, corsa, golf e ciclismo. Una passione sfociata anche nell’acquisto di una quota del Parma Calcio insieme ad altri imprenditori parmigiani.