Italgas è determinata a crescere in Grecia ed accelera sugli investimenti nel Paese. Con un piano da 900 milioni di euro fino al 2029, il Gruppo punta alla trasformazione digitale della rete di distribuzione del gas e alla sua estensione. Intanto, l’AD Paolo Gallo ribadisce l’importanza della diversificazione delle fonti nel perseguimento dell’obiettivo della net zero.
Trasformazione della rete greca
Dopo aver completato l’acquisizione completa di Depa Infrastructure, principale operatore greco di distribuzione del gas, e aver portato a termine la riorganizzazione societaria sotto la nuova denominazione di “Enaon”, Italgas si è concentrata su interventi che hanno consentito di portare il gas naturale in 25 città greche, prima non collegate dal metano.
Nel 2024, la rete verrà estesa ad altre 13 città e nel 2029 dovrà contare 11mila chilometri di nuove condotte (attualmente ammontano a circa 7.700 chilometri). Da qui a cinque anni Italgas stima di raggiungere 1 milione di punti di riconsegna, ovvero case, uffici e aziende servite dalla rete del gas biometano e altri gas rinnovabili.
Sul fronte della trasformazione digitale, sotto la guida dell’AD Paolo Gallo, Italgas ha già effettuato il passaggio dei sistemi sul cloud e l’eliminazione dei server fisici con la realizzazione di 186 virtual machine, lo stoccaggio di 179 Terabyte di dati e l’impiego di circa 100 applicazioni. In tutto, nel 2023 il Gruppo ha posato 600 chilometri di reti native digitali e adesso attende il 2025 per avviare l’installazione di Nimbus, il contatore smart “H2 ready” sviluppato in house da Italgas.
La via per la net zero secondo Paolo Gallo: non solo elettrico
Mentre in Europa sembra puntare tutto sull’elettrificazione per raggiungere il traguardo delle emissioni zero, l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo è convinto che la diversificazione delle fonti sia la chiave per la transizione energetica. Un processo nel quale il gas gioca un ruolo da protagonista.
“Se vogliamo davvero raggiungere la net zero economy al 2050 dobbiamo mettere in campo tutto ciò che abbiamo. Non è solo con l’elettrico che si raggiunge questo obiettivo ma con tutti gli strumenti” – sottolinea l’AD, parzialmente in disaccordo con la direzione intrapresa dall’Unione Europea – “Riteniamo che sia giusto che la Ue dia gli obiettivi ma ciò che a nostro avviso non è corretto è che venga disegnato anche il percorso. La tecnologia e l’innovazione hanno dimostrato che gli obiettivi possono essere raggiunti in modo diverso”. Il biometano rappresenta infatti “una fonte d’energia che riduce la dipendenza da forniture estere e migliora la sicurezza energetica” e che contribuisce “all’economia circolare e allo sviluppo sostenibile delle aree rurali generando impatti positivi sulle comunità locali”.