Luca de Meo rivolge un ulteriore appello ai vertici europei mettendo in evidenza l’importanza di una nuova politica industriale che salvaguardi l’industria automobilistica del Vecchio Continente, minacciata da marchi cinesi e statunitensi come Byd e Tesla.
L’Europa sta perdendo la leadership nel settore automobilistico
Mantenere la posizione di leadership nel mercato globale dell’auto è una delle grandi sfide che attende l’Europa. La concorrenza sempre più agguerrita sull’elettrico da parte delle case automobilistiche cinesi e statunitensi sta infatti intaccando uno dei settori maggiormente impattanti sul PIL, con il Vecchio Continente che rischia “un deficit strutturale della bilancia commerciale”.
È l’appello lanciato da Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, in un’intervista rilasciata ai giornali e alle tv francesi. Tra le principali preoccupazioni dei costruttori di auto europei la fine dei motori termici prevista per il 2035.
Le proposte per una nuova politica industriale europea
Ma è la mancanza di una “visione olistica” da parte delle istituzioni europee il limite maggiormente ravvisato dai membri dell’ACEA. Nelle dichiarazioni rilasciate ai media francesi, lo stesso Luca de Meo ha messo in evidenza le criticità della regolamentazione dell’industria automobilistica, che nei prossimi cinque anni subirà una ulteriore ondata di nuovi regolamenti sempre più restrittivi.
Il CEO di Renault Group ha confrontato la situazione dell’Europa con quella degli Stati Uniti, che “stimolano la propria industria“, e con quella della Cina, che invece “la organizza pianificando“. Due le soluzioni di partenza sulle quali basare l’avvio di una nuova politica industriale, secondo il Presidente dell’ACEA: istituire uno sportello unico per le normative sulla mobilità e nel settore automobilistico e giungere ad un “quadro stabile di regole e standardizzazione in tutta Europa“.
È fondamentale estendere il supporto a tutta la catena del valore, che coinvolge settori come quello minerario, chimico ed energetico, così come è necessario l’impegno di politica, istituzioni e cittadini.