Mercati delle materie prime, gli Stati Uniti perdono lo scettro per cotone e mais

L’effetto dei cambiamenti climatici si sta manifestando con tutta evidenza sui mercati delle materie prime. Sta infatti cambiando le gerarchie che erano consolidate da molto tempo. Infatti gli USA stanno perdendo lo scettro per alcune commodities.

I nuovi leader sui mercati delle materie prime

materie primeA causa della siccità e delle temperature torride registrate in Texas, lo Stato dove viene prodotto principalmente il cotone, quest’anno si concretizzerà il sorpasso dell’export da parte del Brasile.

Finora i due paesi si erano divisi il primato, fornendo oltre la metà della domanda globale. Ma mentre quest’anno le esportazioni del paese sudamericano dovrebbero salire a 11,25 milioni di balle. Gli Stati Uniti dovrebbero invece fermarsi sotto questa soglia, visto che la stagione in corso si candida ad essere la seconda peggiore di sempre.

Non si tratta di un cambiamento di poco conto, visto che sui mercati delle materie prime il cotone è senza dubbio un prodotto pregiato. E’ fondamentale per l’industria della moda, la seconda più consistente a livello globale (fatturato complessivo di 2.400 miliardi di dollari). Il suo prezzo infatti da circa un anno si trova tra 80 e 90 dollari per libbra, ma nel marzo dello scorso anno era arrivato a sfiorare 150 dollari, prima di un failure swing bottom che ha fatto scendere le quotazioni sui mercati delle materie prime.

Il caso del mais

Il Brasile sta inoltre dando un ulteriore dispiacere agli Stati Uniti. Oltre ad avanzare sul mercato della soia, quest’anno il paese sudamericano diventerà il principale fornitore mondiale di mais, altro importante protagonista dei mercati delle materie prime.

La sua produzione dovrebbe crescere del 16,6%, arrivando ad un totale di 131 milioni di tonnellate. E secondo la Conab (Compagnia nazionale di approvvigionamento) l’export arriverà a 50 milioni di tonnellate, superando quelle degli Stati Uniti che (a causa del consumo che richiederà un ordine limite sell alle esportazioni) si fermerà a 41,3 milioni.

Altre minacce per gli USA

Ma le brutte notizie non finiscono qui. Ulteriori traumi sono in vista per il colosso statunitense. Infatti Russia e Unione Europea hanno già superato l’America per l’esportazione di grano nel mondo.