Caro Lettore,
Il volume è la raccolta organica dei racconti brevi di un medico animato dal desiderio di conoscere e dall’intento di prendersi cura degli altri quanto di se stesso.
Il filo conduttore dei testi, sospesi fra autobiografia e resoconto, è l’esplorazione delle terre di confine fra la vita e la morte, la salute e la malattia, il corpo e la mente: le regioni dell’anima percorse entrando in relazione con le vicende dei pazienti di cui si è occupato in oltre trent’anni di professione, e al tempo stesso attraversate nei passaggi della propria esistenza.
Fra visite domiciliari e viaggi, pronto soccorso e ospedale si dipanano esperienze ora comuni ora singolari, ora drammatiche ora farsesche, a volte perfino straordinarie. Sono vicende nelle quali il narratore si rispecchia per risonanza, rivivendole e condividendo le emozioni, le passioni e i sentimenti delle persone conosciute, curate o accompagnate all’ultimo viaggio.
È un variegato campionario di memorie, incontri, tipi umani, circostanze da cui sgorgano riflessioni scientifiche e ispirazioni filosofiche di più ampio respiro.
Ascoltare le storie delle persone, prima di inquadrarle come pazienti-clienti per fare diagnosi e prognosi, può contribuire alla guarigione, non solo quella individuale, ma quella di un’intera comunità?
Davvero così facevano gli “ Ouliades”, i medici-guaritori-filosofi dell’antichità, o è solo una favola cui mi piace credere?
Al di là del camice-maschera che indossiamo, che cosa rimane dell’intento di prendersi cura degli altri, dello spirito ippocratico su cui solennemente giuriamo?
Ovviamente racconto anche per salvare e trasmettere le storie di cari pazienti e colleghi.
Per lo stile (semplicità e immediatezza di scrittura) e per il contenuto (vita vissuta) è rivolto a tutti i lettori appassionati di narrativa.
Può interessare anche ai cultori della filosofia e della scienza, ai medici e agli studenti di medicina per via della narrazione di eventi reali e all’accurata descrizione di situazioni nelle quali si può trovare il medico nell’esercizio della professione.
Per lasciare qualcosa oltre questa e quelle vite, prima che ne spariscano le memorie. Per il piacere narcisistico di sapere che quanto ho fatto e vissuto interessa a qualcuno.
Caro Lettore, mi auguro che sia arrivato fin qui e che magari prosegua la lettura del libro…
Claudiano Sironi
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